Porto di Taranto: il futuro dei lavoratori ex TCT al centro del dibattito
Questa mattina, Carmelo Sasso, Segretario Generale della UIL Trasporti Taranto, è intervenuto su Radio Cittadella per fare il punto sulla situazione dei lavoratori dell’ex TCT (Taranto Container Terminal), un nodo cruciale per il futuro del porto e del territorio.
La situazione attuale
Ad oggi, sono 327 i lavoratori che versano in una condizione di incertezza lavorativa all’interno della Taranto Port Workers Agency. Nonostante alcune brevi ricollocazioni temporanee, il quadro generale rimane stagnante. Sasso ha sottolineato che, grazie a un intervento governativo, è stata ottenuta una proroga di 24 mesi per l’IMA (Indennità di Mancato Avviamento), garantendo un minimo di sostegno fino al 31 dicembre 2026.
Tuttavia, ciò non risolve il problema fondamentale: il reinserimento stabile di questi lavoratori nel tessuto produttivo portuale. In questi giorni si stanno definendo i dettagli dei corsi di qualificazione professionale, un passaggio essenziale per dare loro nuove opportunità.
Le criticità del passato e le sfide del futuro
Dal 2016, anno in cui il terminal container ha cessato le operazioni, la situazione per i lavoratori ex TCT è rimasta immutata. Nonostante alcuni sporadici impieghi stagionali o autonomi, il processo di reindustrializzazione e ricollocazione non ha mai preso realmente piede.
Sasso ha evidenziato come il Protocollo d’Intesa tra Regione Puglia e Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio rappresenti una speranza concreta. Il recente coinvolgimento dell’ARPAL Puglia per il profiling dei lavoratori è un primo passo verso un piano di riqualificazione e reinserimento.
Il ruolo della clausola sociale
Un aspetto cruciale rimane il rispetto della clausola sociale, che impone alle aziende concessionarie delle aree portuali di attingere prioritariamente al bacino dei lavoratori ex TCT. Anche operatori come Vestas, che recentemente hanno ottenuto concessioni nell’area logistica del porto, sono vincolati a questa norma, offrendo potenzialmente una boccata d’ossigeno a chi attende da anni un reinserimento lavorativo.
“Non possiamo permettere che 15 anni di attesa si concludano senza risultati concreti”, ha dichiarato Sasso, sottolineando l’importanza di vigilare su ogni fase del processo di riqualificazione e reindustrializzazione.
La UIL Trasporti continuerà a monitorare la situazione, mantenendo alta l’attenzione sulle esigenze dei lavoratori e sulle opportunità che il nuovo commissario Giovanni Gugliotti potrebbe mettere in campo per rilanciare il porto di Taranto.